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Diritto di recesso: per i consumatori è un diritto irrinunciabile

Giulia e il diritto di recesso

Il diritto di recesso, disciplinato dagli artt. 52 e seguenti del Codice del consumo, è previsto per i soli contratti conclusi a distanza o negoziati fuori dei locali commerciali, tra un professionista e un consumatore.
Nel caso di acquisto effettuato on-line e successivamente ritirato in negozio, il diritto di recesso può essere ugualmente esercitato, dato che il ritiro riguarda la fase esecutiva del contratto e non altera la natura di contratto concluso a distanza.
L’art. 59 del Codice del consumo, prevede alcune eccezioni, tra le quali:

  • la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
  • la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
  • la fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;
  • la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
  • la fornitura di alloggi per fini non residenziali, il trasporto di beni, i servizi di noleggio di autovetture, i servizi di catering o i servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici.

I professionisti sono tenuti a specificare espressamente l’esistenza del diritto o la sua eventuale inapplicabilità al caso concreto. Nel caso in cui il professionista non abbia adempiuto a tale obbligo informativo, il termine per esercitare il diritto di recesso è esteso di dodici mesi, ulteriori rispetto ai quattordici o trenta giorni iniziali.
Per ulteriori informazioni consulta la pagina dedicata a questo argomento sul sito del MIMIT