La truffa del bonifico contrario

Nella città di Roma (e non solo) è in aumento una nuova forma di truffa bancaria, chiamata “bonifico contrario”. Le vittime – di ogni età – ricevono telefonate da interlocutori che appaiono professionali e che presentano dati che sembrano plausibili, inducendo fiducia. 
I truffatori chiamano fingendo di essere dipendenti della banca della vittima, utilizzando la tecnica dello Spoofing: ovvero falsificano il numero di telefono visualizzato in modo che sembri autentico. Durante la telefonata viene riferito che è stato rilevato un “movimento sospetto” sul conto della vittima, e per “bloccarlo” viene richiesto un trasferimento urgente verso un conto indicato dall’interlocutore. Il trasferimento viene presentato come temporaneo o di “sicurezza”, ma in realtà è definitivo, e il denaro va a finire nelle mani dei truffatori — spesso attraverso ulteriori bonifici o verso banche straniere. 
I truffatori sfruttano la fiducia dei clienti verso la loro banca e la familiarità con un numero telefonico “già noto”. Creano uno stato di urgenza e di panico: la vittima teme di perdere i propri risparmi, e agisce in fretta. Utilizzano dati reali (come un movimento recente o il saldo) che possono avere ottenuto da precedenti violazioni, rendendo la truffa ancora più credibile.
Alcune regole fondamentali per evitare di cadere vittima di questo tipo di frode:
Nessuna banca chiederà mai via telefono o SMS le credenziali di accesso o codici OTP.
Nessuna banca solleciterà un bonifico d’urgenza o un trasferimento verso “un conto temporaneo” per motivi di sicurezza.
In caso di chiamata sospetta, è buona prassi terminare la comunicazione e richiamare la banca utilizzando il numero ufficiale. 
Segnalare l’episodio alla Polizia Postale, che monitora queste tipologie di frode.
 
